Confindustria all'attacco del Governo Berlusconi sui tagli alla Banda Larga

| 6 nov 2009
Anche Confindustria attacca il Governo Berlusconi per l'annuncio di avere bloccato il finanziamento per lo sviluppo della banda larga in Italia. Infatti, mercoledì scorso il sottosegretario Gianni Letta aveva annunciato che gli 800 milioni finora stanziati e bloccati per la banca larga non saranno disponibili fino a quando l'emergenza legata alla crisi perdurerà. Questo mentre nazioni scandinave come la Norvegia hanno inserito tra i diritti costituzionali l'accesso alla Banda Larga. 'Il ritardo nell'assegnazione dei fondi per il Piano Romani - fa sapere Confindustria in un comuncato - arreca un grave danno al Paese. Il Piano anti digital divide è strategico. Lo è per l’inclusione sociale dei cittadini, per l’efficienza della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto per la competitività delle piccole e medie imprese'.
"Come Confindustria", dichiara il Delegato del Presidente di Confindustria allo sviluppo della Banda Larga, Gabriele Galateri, "continueremo a sostenere la priorità di questo intervento, verso lo Stato e verso le Regioni, anche per l’importante impatto anticiclico che esso può avere nel breve periodo. In due anni potrebbero essere investiti 1,5 miliardi di euro in infrastrutture per ridurre il digital divide, che riattiverebbero la filiera dell’ICT e gli investimenti in innovazione digitale delle imprese. Sappiamo che ogni euro investito nella banda larga ne produce almeno due di aumento di attività economica e di Pil. Il Paese non può rimandare questi interventi”.
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